Mal di testa e terapia manuale
Mal di testa. Cosa fare.
Che compaia all’improvviso o che sia uno scomodo coinquilino della nostra vita, il mal di testa è di sicuro qualcosa di molto invalidante e fastidioso di cui ha fatto esperienza più della metà della popolazione. In Italia 8 milioni di persone ne soffrono, la maggior parte delle quali di sesso femminile, con una preoccupante crescita anche in età evolutiva.
Varie tipologie di mal di testa.
Esistono diverse tipologie di mal di testa. La più comune delle classificazioni distingue una cefalea primaria da una cefalea secondaria. Tra le cefalee primarie, che colpiscono al di sotto dei 40 anni e riconoscono esami neurologici nella norma, troviamo l’emicrania, la cefalea tensiva e una piccola percentuale di “algie vascolari della faccia” (cefalea a grappolo). Le secondarie, invece, dipendono da cause che poco hanno a che vedere con la testa ma che trovano in essa, e nello specifico nel suo sistema muscolare e vascolare, una sede in cui sviluppare il dolore.
Il dolore non è una patologia bensì un sintomo.
Cefalea tensiva ed emicrania.
Il dolore non è una patologia bensì un sintomo che, nel caso della cefalea, non esisterebbe se non fosse per la presenza di un nervo, il trigemino, che si occupa della sensibilità dolorifica (e non solo!) della testa. Il mal di testa, dunque, si sviluppa a seguito di ogni possibile causa irritativa delle fibre del trigemino.
Il più delle volte, l’attivazione delle fibre nervose dipende dalla condizione dei vasi sanguigni cerebrali che possono essere eccessivamente dilatati o ristretti. Nel caso della più comune cefalea tensiva, ad esempio, le contratture muscolari della regione cervicale diventano un fattore compressivo sulle pareti elastiche dei vasi sanguigni e si ha l’impressione che il sangue pulsi più forte, come se qualcosa battesse dall’interno. Nell’emicrania, invece, il sangue ha difficoltà a defluire dal cranio, le vene si dilatano e sembra che la testa sia talmente piena da scoppiare.
Le terapie manuali nel trattamento del mal di testa
Qualunque sia la causa, la terapia manuale gode di ottime possibilità di intervento su questa condizione così diffusa. Agendo sullo stato tensivo della muscolatura cranio-cervicale con manipolazioni articolari, normalizzazioni muscolo-fasciali e esercizi di autogestione che vengono insegnati al paziente è possibile ridurre in modo considerevole la frequenza delle crisi di cefalea tensiva. Non solo: con un’attenta analisi posturale individuale si può correggere, già in giovane età, qualsiasi atteggiamento viziato che, se perpetuato, aumenterebbe il rischio di sviluppare dolore.
Le tecniche di terapia manuale
Ad oggi l’intervento manuale non si limita all’impiego di tecniche rivolte a articolazioni, muscoli e legamenti. Una terapia più specializzata permette di trattare direttamente l’eccitabilità delle fibre nervose e di favorire il normale stato elastico dei vasi sanguigni aumentando o riducendo il defluire al loro interno. Il drenaggio dei vasi venosi del cranio rappresenta una metodica terapeutica molto efficace su emicranie, cefalee su base ormonale, cefalee da congestione (sinusiti, riniti, alimentari…) ma anche in caso di glaucomi e disturbi del sonno.
Ovviamente, presuppone una conoscenza accurata del sistema, per cui è fondamentale affidarsi a mani esperte. Ad ogni modo, il successo terapeutico non può prescindere dalla buona educazione sanitaria del paziente e dal consultare gli specialisti del settore (neurologo, fisiatra, oculista, dentista…).
Per informazioni e prenotazioni
D.ssa Iolanda Cordasco,
Specialista in Fisioterapia, Osteopatia
A Bolzano. Verifica giorni di visita sul Calendario.